Mi chiamo Martina e sono una ceramista.

In quella parola si racchiude tanto di me: la tenacia, la determinazione, la voglia di migliorarsi.

La ceramica è stata una compagna silenziosa durante tutta la mia vita.

Ha scandito, senza che me ne accorgessi, tutti i momenti importanti, modellandomi come un vero panetto d’argilla.

Ha smussato il mio carattere, diventando la matrice della mia personalità.

Credevo fosse un processo lineare, invece ogni dettaglio raccontava un enigma diverso. A ogni errore, a ogni danno, a ogni nuovo tentativo anche la mia persona migliorava.

Non era un rincorrere la tecnica, un colmare le aspettative altrui. Era una nuova scoperta di me stessa, è stata l’antidoto alla frustrazione e alla ricerca della perfezione.

E’ stata per me una rivoluzione.

Quando dico che ci siamo rincorse, lo intendo sul serio:

Il primo approccio è stato per puro caso in un corso extra scolastico alle medie , da fiori e piccoli tasselli da mosaico.

Ho continuato al liceo, materie plastiche era la mia materia preferita. Proprio in quell’aula ha iniziato a farsi strada un vero e proprio senso di materia.

La cosa che più mi esaltava era sapere che il mio lavoro non restava sulla semplice carta: diventava concreto, tridimensionale, lo potevi toccare con mano.

Nonostante i cambi di rotta professionali, la ceramica è sempre rimasta lì. Non una spettatrice o una comparsa, una vera antagonista.

Era, inconsciamente, nei miei sogni da bambina, nel mio film preferito, in ciò che avrei voluto fare da grande.

E a lei sono tornata ogni volta in cui sentivo il bisogno di sicurezza, di un risultato concreto.

I miei primi manufatti? Dei piccoli oggetti dedicati alla mia famiglia. Ed è stata proprio la famiglia a darmi quella spinta in più regalatomi il mio primo tornio da vasaio

Da lì il passo verso la formazione e apprendimento è stato necessario: complicatissimo imparare da autodidatta e difficoltoso reperire informazioni. Dovevo trovare un valido insegnante e l’ho trovato in Luca Pedone (Bergamo).

La mia voglia di esplorare è cresciuta, volevo saperne di più, volevo crescere come ceramista.

E così ho continuato negli anni successivi a studiare ciò che era più difficile imparare, tra cui i rivestimenti ceramici attraverso Anna Esposito (Montelupo) e cotture ad estrazione insieme ad Antonio Ginto (Lecco).

E ora?

Ora voglio che per gli altri, imparare sia più lineare.

CHI SONO